Filo conduttore di questo nuovo anno scolastico, nelle scuole dell'infanzia dove insegno religione cattolica, è Perletta, una goccia d'acqua.
Qui propongo la storia raccontata ai bambini.
Mio adattamento all'originale francese "Perlette, une goutte d'eau".
Di seguito le foto del libro realizzato con cartoncini colorati.
“PERLETTA,
UNA GOCCIA D’ACQUA”
C'era una volta una grande nuvola
rosa nel cielo.
In lei, c'erano
mille gocce d'acqua: qualcuna piccola, qualcuna media, qualcuna grande. Piccole, medie e grandi come siete voi bambini in questa scuola.
Una di queste
gocce si chiamava Perletta. Una mattina Perletta sbadigliando disse al suo migliore amico Gocciolone:
- Mi annoio
qui! Voglio andare a fare un giro sulla terra.
- Non farlo! -
Le disse Gocciolone. - Questa è una follia!
Perletta si
alzò dritta dritta e si guardò intorno. Era molto in alto lassù in cielo. Guardò giù al
piano di sotto, e vide tanti piccoli quadrati verdi e gialli - erano i campi, e
vide tanti puntini rossi erano i tetti dei villaggi. Le piacevano molto e prese
una decisione. Sarebbe andata
sulla terra. Così salutò le altre amiche gocce e si buttò giù.
Fu una
terribile caduta. Poteva rompersi arrivando sulla terra, ma invece cadde nel
cuore di un bel fiore che stava prendendo l'aria prima di andare a dormire.
- Ouch! gridò il
fiore.
Poi, vedendo
che era solo una goccia d'acqua disse:
- Per fortuna,
a quest'ora non ho più sete. Rotola in questo piccolo angolo e fai silenzio.
- Grande,
grazie! Disse la goccia, che si sentiva stanca.
Il fiore sollevò
i suoi petali e si chiuse un po’, ed entrambi cominciarono a dormire.
Il giorno
dopo, al mattino, una farfalla gialla venne da loro a far visita.
- Oh! Ma che
bella goccia! gridò vedendo Perletta.
Un po' più
tardi, il sole riscaldò il fiore, e sentendo molto caldo disse a Perletta: - Sto
cominciando a morire di sete. Vattene in fretta, o sarò costretto a bere te!
- Peccato! Disse
Perletta. Mi piacevi. Addio!
E così la piccola goccia d’acqua rotolò via. Improvvisamente
rotolando e rimbalzando di foglia in foglia finì per cadere nel torrente. E il
torrente scorreva scorreva e Perletta si unì a tante altre piccole gocce
d’acqua come lei.
Il torrente a
un certo punto arrivò alla cascata e scese giù per la montagna e si divertiva a tuffarsi insieme ad altre gocce come lei. Poi stanca dei tuffi, proseguì la sua avventura e arrivò in uno stagno dove c'erano due rane, Cri e Cra che le gridavano: “Come sei bella".
Nello stagno,
le altre gocce d'acqua si guardavano e dicevano:
- Da dove viene,
questa?
- Dalla nuvola
rosa lassù, rispondeva lei.
E poi si metteva a saltare di foglia in foglia insieme alle rane.
Poi le salutò e continuò a nuotare e improvvisamente incominciò ad andare sempre più veloce e arrivò al mulino. Il mulino era di un contadino che ogni mattina andava nei campi raccoglieva il grano e lo portava a macinare per fare la farina. Il mulino era ad acqua e aveva una ruota che
girava con un forte rumore e tutte le gocce d'acqua balzarono sulle pale del
mulino per essere le prime a correre e saltare.
-Spingete!
spingete! mie piccole gocce! gridava la ruota, ridendo.
Perletta salì
anche lei sul mulino e spinse con tutte le sue forze insieme alle altre, tanto
che si rovesciarono e si trovarono giù nel prato. Perletta tornò
poi sull'acqua di un ruscello.
Il piccolo
ruscello un po’ più avanti diventò un grande fiume che trasportava una grossa nave a vapore che faceva un odore puzzolente. E Perletta che desiderava soltanto rilassarsi, dopo le fatiche di quel giorno, non era contenta di tutto quell'inquinamento così se ne andò e arrivò al grande mare. Lì si riposò cullata dalle onde, ma all'improvviso si sentì triste perché ripensò a tutte le sue sorelle, alla mamma, al papà, ai suoi amici che aveva lasciato sulla nuvola rosa, casa sua. Si era divertita quel giorno: dal cielo, è
andata su un fiore, poi nel torrente, poi giù per la cascata, poi nello stagno, poi sul mulino, e infine nel fiume puzzolente. Ma ora voleva solo una cosa: tornare sulla nuvola rosa. Come poteva fare? Chiese aiuto al suo amico Sole che la asciugò e la portò di nuovo in cielo a casa sua.